Nel 2007 Gianni Alemanno impostò la sua campagna elettorale a sindaco di Roma principalmente sulla sicurezza. Cavalcò l'onda dell'indignazione riguardo l'omicidio Reggiani, come da buona tradizione xenofobo fascista promise 20.000 espulsioni oltre alla promessa di migliorare la qualità della vita e lo sviluppo nella capitale.
Sono stato a Roma a cavallo tra Dicembre e Gennaio e ho trovato una città sempre più sporca, con la puzza di escrementi anche nelle vie principali, in stato di degrado e peggio di come l'avevo lasciata.
Ma questo è nulla in confronto all'ondata di violenza che ha invaso la capitale in barba alle dichiarazioni populiste del sindaco Alemanno.
Forse era troppo impegnato ad assumere parenti e amici neofascisti nelle municipalizzate di Roma, oppure era occupato a trovare i fondi per acquistare l'immobile in via Napoleaone III sede della peggior porcilaia fascista (leggi casapound).
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