Ieri ascoltando Paolo Mieli in una trasmissione televisiva, mi hanno colpito alcune sue considerazioni.
"B. è una persona che vive una grande solitudine affettiva, che ha bisogno di pagare per circondarsi di amici. E' circondato da persone incapaci di dargli i giusti consigli e chi gli vuole veramente bene dovrebbe redarguirlo da certi suoi comportamenti".
La mia riflessione è che forse è sul serio affettivamente solo, nessuno gli da i giusti consigli e tutti lo assecondano nel tentativo cannibalistico di ottenere favori. A pensar male invece si può credere che sia lui stesso a non accettare dissensi sui suoi comportamenti, visto che è un'uomo abituato da sempre a non essere ribattuto.
La verità non so quale sia, visto che non conosco personalmente B. ma come direbbe Aristotele forse la verità è nel mezzo.
Spero che questa non sia un'altra occasione per far dire alla gente "povero S.", come diceva Cornacchione...
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